Sala 4 - Porcellane Italiane
Candelabro

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Candelabro

Doccia (1770-1790), reggi candela di epoca successiva

Porcellana policroma e dorata

 

 

Candelabro a tre bracci, composto da un gruppo sulla caratteristica base a massi squadrati, con pampini e grappoli applicati in policromia ( bruno, senape, verde e porpora scuro). Il gruppo è composto da tre personaggi. La donna seduta veste un ampia gonna bianca a righe giallo senape e porpora scuro con risvolto azzurro e una camicia bianca, chiusa nel corpetto da fiocchi rossi; infine, indossa scarpe bianche con profili rossi e fibbia in oro. L’uomo, in piedi e scalzo, si regge al tronco di un albero fronzuto, veste pantaloni corti, gilet azzurro con fiori neri, camicia bianca e porta un cappello a larga tesa. Il bambino, seduto, indossa una camicia bianca e corti pantaloni bianchi a righe rosso-ferro. Tra la donna e il bambino è adagiato un cesto giallo con grappoli e pampini color verde e porpora scuro. Ambedue le figurine sostengono torciere tortili, bianche a righe color senape e azzurro, che teniamo con supporti di metallo, ai quali sono fissati i reggi candela, color porpora, giallo e rosso-ferro con decori dorati e fiori dipinti, identici a quello fissato alla sommità dell’albero.

Gli incarnati sono ravvivati da puntini rossi molto fitti sulle gote, sul mento, sui gomiti e fra le dita. Il pezzo è ricoperto da vernice stannifera.

La base cava è divisa in quattro scomparti e reca un bollino adesivo con il numero “9” scritto in corsivo. La lettera “F”, scritta in inchiostro grigio sotto la base, non ha alcun riscontro fra le segnature di Doccia: si tratta di una scritta eseguita in epoca successiva a quella di produzione del pezzo.

La modellazione della fronte e del naso delle figurine del gruppo in catalogo ripropone un tratto stilistico distintivo dell’opera di Giuseppe Bruschi, attivo nella manifattura fra il 1749 e il 1781, di cui questo esemplare è una probabile replica, eseguita nell’ultimo ventennio del secondo periodo.

 Il Ginori descrive la tipologia in questione nel seguente passo: “Compaiono a Doccia, dopo il 1770 diverse serie di pastorelli. Sotto queste genere sono compresi contadini e contadinelle, spesso riuniti in gruppi di due figure, generalmente una seduta e l’altra in piedi vicino a un tronco d’albero quasi nudo di foglie con vari attributi villerecci. Le basi dei “pastorelli” sono di due generi: quadrate (figure singole), circolari con consuete grosse pietre o massi più o meno squadrati (gruppi)..”

La tipologia del gruppo, composto da diversi personaggi disposti intorno ad un albero, è quella della tradizione classica dei bronzetti italiani di età rinascimentale, rinnovata dall’intonazione campestre di gusto settecentesco. Si ricorda che la produzione di candelabri “ a cornucopia” si protrae a Doccia fino alla prima metà del XIX secolo.

Le scodelline reggi candela, con il sostegno metallico, sono invece da collocarsi in epoca successiva. Lo dimostrano dati tecnici relativi alla pasta, eterogenea rispetto a quella con cui è stato plasmato il gruppo, e stilistici, inerenti il decoro dipinto a fiorellini, oramai lontano dal tratto settecentesco. Con ogni probabilità, l’aggiunta delle suppellettili al gruppo è stata effettuata in epoca assai prossima a quella dell’acquisto da parte del Gianetti.